Il conflitto in Ucraina compie un anno


Manca qualche giorno al primo anniversario. Sono passate quasi 50 settimane dall’ultimo atto della guerra russo-ucraina.
A dire il vero la prima invasione risale sempre a febbraio, ma del 2014.

Quando un giorno Putin ha deciso di annettere la Crimea, regione ucraina, alla Russia. Proprio come un anno fa, ha deciso di fare lo stesso con la regione del Donbass.


In questi nove anni di guerra mai sopita, sono morte circa 15000 persone. E non firmare nessun “fine guerra”, vieta la possibilità dell’Ucraina di entrare nella Nato, che come organizzazione non può accettare quale nuovo membro, un paese in guerra.


Intanto al momento c’è uno stallo nel combattimento, non ci sono importanti vittorie, non ci sono clamorose sconfitte. L’inverno avanza, gli investimenti cominciano a diminuire, le sanzioni imposte alla Russia non sono molto incisive, soprattutto per la nostra dipendenza energetica.


La Russia è come me quando urlo a mio marito di andare a gettare l’immondizia. Mi aspetto una resa immediata e incondizionata. E invece mi tocca discutere.


A livello militare Putin non si aspettava che Kiev potesse resistere e opporsi in modo così tenace e per così tanto tempo. Tuttavia questa guerra di logoramento gli ha consentito, battaglia dopo battaglia di conquistare un lembo di terra che lo collega alla Crimea.


Al netto di questo, anche l’Unione Europea è coinvolta in una vera e propria guerra economica. Se agli occidentali nessuno aveva spiegato cosa avrebbero comportato le sanzioni russe (aumento dei prezzi energetici, ecc), potete immaginare quante informazioni possano trapelare in Russia sulla “missione speciale”.


L’unica chance di concludere questa guerra resta la diplomazia… e stranamente la Cina non ha ancora utilizzato il suo peso internazionale per proporsi come mediatore.

Elisabetta Massa

PNRR: Big Money in vista?

Il PNRR è quella zia, di cui tua mamma ti parla ogni tanto, sai che esiste, vagamento hai capito la parentela, ma se ti dovessero chiedere che faccia ha… tu proprio non ne hai idea.

Così per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Aveva iniziato a parlarne quella buonanima di Conte, riscritto interamente dall’uomo della mia vita, Mario Draghi e infine approdato delle mani del nuovo esecutivo.

Di che si tratta? Il PNRR è un pacco di soldi che la Commissione Europea ha destinato ai Paesi europei più colpiti dalla crisi post covid. La torta è bella grande, la fetta più grande andrà all’Italia.

In particolare: 235,14 miliardi di investimenti tra il 2021 e il 2026.

191,5 miliardi provengono dal Recovery Fund, 122,8 come prestiti e 68,9 a fondo perduto.

A questi, si aggiungono 13 miliardi del piano React-Eu, piano funzionale alle politiche di coesione dell’Unione, e 30 miliardi circa provenienti dal Fondo complementare Governativo.

Con questi big money, l’Italia dovrebbe rivivere un nuovo Rinascimento. Come quando a cinquant’anni decidi di farti le punturine di botox per segnare la tua rinascita.

Ovviamente il piano di aiuti si compone di più aree tematiche, 5 per la precisione:

  • Digitalizzazione, Innovazione Competitività e Cultura, 50 miliardi;
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica, 70 miliardi;
  • Infrastrutture per la mobilità sostenibile, 30 miliardi;
  • Istruzione e Ricerca, 30 miliardi;
  • Inclusione e Coesione, 30 miliardi.

Il PNRR deve essere redatto e presentato alla Commissione Europea, che lo deve approvare, il Governo deve si deve impegnare però ad attuare tutta una serie di riforme, al fine di mantenerne la validità.

L’obiettivo? Aumentare il Pil italiano di 3,1% entro il 2026.

Li spenderanno davvero così bene?

Elisabetta Massa

Inflazione e Max Pezzali

Era il 1992. Gli 883 cantavano “Con un Deca non si può andar via, non ci basta neanche in pizzeria”. Beh, volevo dire a Max Pezzali che oggi è anche peggio.

883. Foto dal sito Nonciclopedia.

Un paio di giorni fa, l’Istat ha pubblicato i dati sull’inflazione media di Dicembre e subito ci è sembrato di essere catapultati negli anni Ottanta: 11,8%.
Significa che se prima con 1000 euro potevi comprare 1000 cose da 1 euro, oggi con gli stessi soldi ne puoi comprare quasi 12 in meno. Significa che se vai a fare la spesa il carrello è più vuoto e se continui a rifornirti con 20 euro al distributore di benzina, dovrai andarci molto più spesso.
L’inflazione è la nostra capacità di spesa o se vogliamo scriverla meglio è il tasso di crescita dei prezzi misurati in un determinato mese e confrontati con lo stesso mese dell’anno precedente.
Cioè se l’anno scorso con la tredicesima riuscivi a fare tutti i regali di natale, un weekend sulla neve, quest’anno devi sperare che la nonna ti faccia un bel regalone o di non perdere troppo a Tombola.
Comunque siccome questo è un articolo depressetto, perché è lunedì pomeriggio, sono appena rientrata dalle ferie e sta pure piovendo, voglio aggiungere un po’ di amarezza in più.
Oltre all’inflazione, sono aumentate anche le rate del mutuo, ci avete fatto caso? Se non avete il mutuo, meglio così, potete saltare questo paragrafo, se invece siete nati poveri come me, ora vi spiego cosa sta succedendo.
L’inflazione a seguito del Covid e della guerra in Ucraina e tutta una serie di menate, è alle stelle, quindi la Banca centrale europea deve fare qualcosa per fronteggiare questa emergenza.
Cosa fa? Aumenta i tassi a cui le banche possono prendere a prestito da lei il denaro. Se prima non lo pagavano o lo pagavano pochissimo e di conseguenza le banche stesse lo prestavano a prezzi molto bassi, ora pagandolo tanto lo prestano a noi mortali a prezzi ancora più alti. E non perché sono cattive, ci guadagnano come prima, è solo che lo pagano di più.


Perché? Perché la BCE deve scoraggiare gli acquisti. Se la gente non compra (case, libri, auto viaggi, fogli di giornale…) la domanda cala. Quindi i prezzi dei prodotti offerti si normalizzano e l’inflazione si abbassa.
L’inflazione è come il bono delle superiori. Tutte lo vogliono e lui se la tira. Poi lo rincontri alla cena di classe dei Trentenni e si è stempiato. Non lo vuole più nessuna e lui si normalizza.
Dunque, al netto della delusione di aver rivisto Matteo Giorgi senza capelli, le rate dei mutui salgono perché il parametro a cui è agganciata la rata del mutuo sale con le manovre BCE.
La buona notizia è che il peggio sembra essere passato.


Elisabetta Massa

Dumping… come se fossero rifatte

Avete presente quando siete al mare a prendere il sole ed ad un tratto arriva Lei. La strafiga in micro bikini Yamamay, sopracciglia tatuate e una quarta coppa B rifatta con i soldi con cui tu ti sei pagata il master alla Cattolica? Tutti quelli che stavano parlando con te, ammutoliscono e si girano a guardare con un’aria da apparizione celeste e tu pensi “Ma diamine! Sono finte!

Ecco, questo è il dumping. Tecnicamente una concorrenza sleale, con cui alcuni paesi cercano di buttare i competitor fuori dal mercato applicando prezzi stracciati, anche al di sotto del costo di produzione.

Si tratta di una pratica molto cara alla Cina che negli ultimi anni ha collezionato ben 53 provvedimenti antidumping e sei indagini in corso, come si evince dal grafico.

La Commissione europea ha appena aperto una nuova indagine sulle importazioni di acciaio turco.

Quando la Commissione europea, su richiesta delle aziende europee, accerta una pratica scorretta, introduce dazi contro il paese di origine per riportare i prezzi alla normalità. Questi provvedimenti sono necessari per salvaguardare i posti di lavoro nostrani. Solitamente i settori più a rischio sono il metalmeccanico e il manifatturiero.

Generalmente queste pratiche scorrette sono appoggiate dal paese di origine per appropriarsi di mercati esteri, come casi eclatanti ricordiamo la compravendita di acciaio e altri materiali siderurgici.

P.s. Lo ammetto, la mia è tutta invidia.

Elisabetta Massa

Cosa non si farebbe per vincere una Champions!

Non è bastato CR7 alla Juventus, non sono bastati i ricordi del Triplete del secolo scorso all’Inter… il segreto della coppa di quest’anno è una donna!

Pur non avendo una particolare propensione al calcio, avere un padre, un fratello ed un fidanzato mi espone inevitabilmente alle notizie calcistiche.

Mi è saltata all’occhio la storia di Kathleen Kruger. Una trentenne insolita per il mondo del calcio.

Classe 1985 è ufficialmente la team manager del Bayern, la squadra che ha vinto la Champions di quest’anno strappandola al PSG delle meraviglie.

In passato stella del Bayern femminile, “ho lasciato perché, a quel tempo, c’era soltanto un rimborso spese per l’enorme sforzo in campo. Quindi, oltre a giocare, tutte noi abbiamo lavorato o studiato», ha dichiarato.

Dopo la laurea la chiamata dal Bayern come assistente sportivo e da lì in pochi anni diventa team manager. Ad oggi è un pilastro per la squadra, addirittura l’unica quota rosa ammessa alle chat ufficiali della squadra.

I giocatori dichiarano che lei c’è sempre. Per questioni sportive, manageriali, organizzative ma anche love’s affaires.

«È lei che tiene unita la squadra. Non importa con quali problemi possiamo andare da lei, lei c’è sempre», ha detto Muller in un’intervista rilasciata tempo fa alla Bild.

In questi anni sulla panchina dei bavaresi sono cambiati diversi allenatori, ma lei c’è sempre.

Dietro un grande gruppo di uomini, c’è una grande donna team leader!

Elisabetta Massa

Un the con Putin

Se state leggendo questo articolo, probabilmente non siete mai stati a prendere un the da Putin.

Lo sa bene Alexei Navalny, il 44 enne segretario del Partito del Progresso, famoso per le sue battaglie anti corruzione, noto oppositore politico di Putin.

Secondo una prima ricostruzione, Navalny ha avuto un malore durante un volo che lo portava dalla Siberia in Russia. Potrebbe essere stato avvelenato da una tazza di the e l’aereo sarebbe stato costretto ad un atterraggio di emergenza che lo ha portato direttamente in ospedale.

I medici si sono sempre rifiutati di mostrare i risultati degli esami tossicologici e il povero Alexei in questo momento si trova in coma, in un ospedale russo. I suoi parenti non sono stati in grado di vederlo e dalle note mediche ufficiali risulta che si sia trattato di una disfunzione metabolica con calo di zuccheri.

Le cartelle cliniche non sono state mai rese note e quando la famiglia ha chiesto di trasferire Navalny in Germania per ulteriori accertamenti. E’ dovuta intervenire Angelona Merkel per sbloccare la situazione.

Anche l’Europa sta premendo perché si faccia luce sull’accaduto.

…se volete un buon the, meglio andare a casa della sempreverde Queen Elisabeth!  

Elisabetta Massa

Deficit: Cicale o Formiche?

Devo darvi due notizie: una buona e una cattiva. Iniziamo dalla buona: dall’ultima riunione dell’Eurotower, sede della BCE, risulta che finalmente in Europa sia iniziata una forma di ripresa dell’economia. Un sospiro di sollievo, come quando la commessa di Zara ti dice che quella gonna nera non era l’ultima 36. 

Ora quella cattiva: la ripresa, si legge, “resta parziale e disomogenea”.

Approfondiamo: dopo gli ultimi dati sulla crescita dei contagi c’è poco da stare sereni, eppure dalle note della BCE si legge che sono ripartiti i consumi e in alcuni paesi addirittura c’è stato un rimbalzo della produzione industriale.

Cosa ci fa restare coi piedi per terra? Le misure di contenimento e l’incertezza sulla prossima curva dei contagli.

Lunedì scorso un lapidario Super Mario Draghi ha chiarito la differenza tra debito sussidiario e debito produttivo.

In fasi di emergenza come quella che stiamo vivendo, sarà inevitabile l’aumento del debito pubblico a dismisura, il pareggio di bilancio per i prossimi anni sarà una chimera… fin qui siamo tutti d’accordo.

Il punto è che questo debito pubblico deve essere impiegato in modo produttivo, sul capitale umano, la ricerca, le infrastrutture… non può trasformarsi esclusivamente in sussidi a lungo termine.

Solo in questo modo sarà sostenibile dalle generazioni future.

Mario says: “In questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire, ma ai giovani bisogna però dare di più”.

Ma come ci siamo comportati negli anni trascorsi? Siamo stati cicale o formiche?

A dispetto di quanto dicono gli Europei, non siamo stati degli spendaccioni. Analizziamo cosa è successo negli ultimi 30 anni: l’avanzo primario, cioè la differenza tra entrate ed uscite dello stato, misurato rispetto al Pil nazionale, ad esclusione dei costi per gli interessi sul debito pubblico negli ultimi 3 decenni è stato sempre positivo.

Ma come mai tutto questo virtuosismo? A fine anni Novante l’obiettivo dell’Italia era quello di entrare nella Moneta Unica. Il Trattato di Maastricht prevedeva un deficit sotto il 3%. L’unico modo per accedervi era tenere sotto controllo il deficit (differenza tra avanzo primario e quota interessi), ma non potendo controllare nel breve le voci di spesa, si decise di imporre una bella Tassa per l’Europa.

Risultato? Avanzo primario record del 6,7%.

Elisabetta Massa

Presidenziali Usa: scaramucce, streaming e muri fantasma

“Uniti supereremo questa stagione di tenebre in cui Donald Trump ha ammantato l’America troppo a lungo. Non possiamo dare altri quattro anni a questo presidente che non si assume responsabilità, scarica le colpe sugli altri, divide e semina odio. L’America è a un punto di volta, questa è un’elezione in grado di cambiare le storia, sono in gioco l’anima del Paese, la moralità, la scienza e la democrazia”

Joe Biden ha ufficialmente accettato la nomination a candidato dei Democratici, formalità che ufficializza l’inizio della fase conclusiva della campagna elettorale per le presidenziali Usa.

Lo ha fatto dal convention center in Delaware, in videoconferenza. Sono intervenuti a suo sostegno l’ex Presidente Obama con sua moglie Michelle, l’ex candidata democratica Hillary Clinton, la sua candidata alla vice Presidenza Kamala Harris e la deputata dem Alexandria Oratio Cortez.

Non gliele hanno certo mandate a dire! Temi caldi affrontati? La pandemia mal gestita dal tycoon, la conseguenze della crisi economica, il razzismo sistemico e i cambiamenti climatici.

Di tutta risposta sul fronte repubblicano si è abbattuto un piccolo uragano: Stephen Bannon, l’ex consigliere politico di Trump è stato arrestato per frode nell’ambito della campagna di raccolta “We Build The Wall”.

La campagna di raccolta fondi prevedeva la costruzione di un muro divisorio con il Messico, in stile grande muraglia cinese, al fine di arrestare i flussi migratori dal sud.

Invece pare che tutti i soldini raccolti siano serviti solo a finanziare il suo stile di vita.

Chi la fa sotto la neve, prima o poi si scopre! ;P

Elisabetta Massa

Venti gelidi dal fronte russo…

Putin può tutto, si sa. Può svegliarsi e decidere di parcheggiarti le navi da guerra in veranda o piazzarti le testate nucleari in giardino solo perché fanno pendant coi gerani…

Notiziona di oggi: si deve cambiare la Costituzione russa.

Vi starete chiedendo perché?

Il motivo sotteso a questa decisione è indebolire la figura del Presidente ed evitare che il suo successore nel 2024 si ritrovi con lo stesso potere di cui lui ha goduto per 20 anni. Dopo 4 mandati in carica consecutivi, alle prossime elezioni Putin non potrà sicuramente presentarsi personalmente, per questo vuole proporre un referendum confermativo sulla riforma costituzionale. La richiesta è di limitare a due i mandati presidenziali, restringendo i requisiti per i candidati, dando al parlamento il potere di eleggere Premier e ministri.

Se la decisione dovesse essere confermata, ancora una volta Putin ne uscirebbe rafforzato, il Dominatore incontrastato.

Come dice un famosissimo proverbio russo: Chi la può, la può… Chi non la può…

…ai posteri l’ardua sentenza!

Elisabetta Massa